Roberto Casula: l’apporto all’HPC4, il supercomputer da record

Roberto Casula, eni hcp4

Se in futuro il tasso di innovazione tecnologica sarà ancora più elevato, è merito di realtà come Eni che investono fortemente in questo ambito. Lo dimostra ad esempio il progetto del supercalcolatore HPC4 a cui ha lavorato un team coordinato da Roberto Casula. A maggio il supercomputer ha stabilito un nuovo record eseguendo in 15 ore 100.000 simulazioni di modelli di giacimento ad alta risoluzione, anche in considerazione di incertezze geologiche.

Si tratta di un calcolo rivoluzionario, che spiana la strada a una nuova era per la modellizzazione numerica dell’ingegneria del serbatoio. Portato avanti da anni anche con il supporto di Roberto Casula, il progetto dà modo oggi agli ingegneri di giacimento del gruppo di potersi avvalere di uno strumento di elaborazione potente per quantificare con maggiore accuratezza l’incertezza geologica e incorporare i dati acquisiti: in questo modo i modelli di giacimento degli asset produttivi potranno anche essere aggiornati in maniera continuativa.

Il lavoro del team supervisionato da Roberto Casula permette inoltre ad Eni di accelerare ulteriormente il time-to-market dei propri progetti e di ottimizzare al contempo le strategie di gestione dei giacimenti per tutti gli asset produttivi. Nato nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, l’HPC (High Performance Computing) è il più potente computer in Europa destinato alla produzione industriale Oil & Gas: utilizzato principalmente per lo studio dei dati provenienti dal sottosuolo, si basa sulla combinazione dei programmi di calcolo sviluppati dal supercomputer con gli algoritmi di imaging sismico, frutto delle tecniche di programmazione più innovative.