Eni: Roberto Casula all’International Petroleum Week di Londra

Roberto Casula

È ottimista Roberto Casula. Intervenuto lo scorso 9 febbraio nel corso dell’International Petroleum Week di Londra, il Chief Development Operations & Technology Officer di ENI si è detto convinto che alla fine il mercato del petrolio riuscirà a trovare un nuovo equilibrio nonostante il recente calo del prezzo del petrolio. “Stiamo sperimentando cosa significhi non avere più un Regolatore: la recente decisione dell’OPEC di non tagliare la produzione ha rotto gli equilibri tradizionali” ha osservato il dirigente ricordando come agli inizi erano le grandi compagnie petrolifere internazionali a controllare la domanda e l’offerta e quindi anche il prezzo. Un ruolo poi ricoperto dalle National Oil Companies e dall’OPEC: “In questi ultimi anni si è poi sommato l’effetto della produzione “unconventional” degli Stati Uniti, senza dimenticare l’impatto sensibile del mercato dei derivati sulle dinamiche di prezzo”.
Nella sua analisi Roberto Casula fa notare come in questo contesto l’industria stia rivedendo i costi relativi ai propri piani di esplorazione e a nuovi progetti: una reazione che sul lungo termine potrebbe sfociare nell’incapacità di rispondere alla crescita della domanda. Lo scenario è dunque critico ma secondo il manager offre comunque un’importante occasione: avere prezzi del petrolio bassi “potrebbe essere l’incentivo di cui aveva bisogno nell’industria per recuperare efficienza e produrre energia in modo più sicuro, pulito e con meno costi”.
Nel suo intervento Roberto Casula ha inoltre parlato della sfida epocale che devono affrontare le grandi compagnie del settore, governi e organismi internazionali: la lotta al climate change non deve essere sottovalutata, perché in gioco c’è la sopravvivenza del pianeta. In questa ottica il gas naturale combinato alle energie rinnovabili è l’unica soluzione che per il dirigente può fare la differenza spingendo significativamente verso la vittoria: il gas naturale fornisce circa il 25% dell’energia globale, ma l’Agenzia Internazionale per l’Energia stima infatti che possa crescere fino al 35% entro il 2035.